Hanno risposto in cento da ogni parte del modo al bando dell’Università dell’Insubria per studenti stranieri eccellenti uscito a fine gennaio. Nonostante l’emergenza Covid, le domande sono arrivate da 27 nazioni e quattro continenti: da paesi come la Germania e la Finlandia, che dispongono di istituzioni accademiche di alto livello, dalla Svizzera, dall’Africa, da Brasile, Argentina ed Ecuador, per fare solo qualche esempio.
I candidati saranno valutati sulla base dei curricula e delle competenze trasversali e ne saranno scelti dieci: tante sono le borse di studio da 10mila euro l’una, disponibili per frequentare uno dei 37 corsi di laurea triennale o magistrale dell’ateneo, potendo scegliere tra quelli solo in italiano e quelli erogati anche in inglese.
«Educare gli studenti ad abitare l’Europa e il mondo è uno dei nostri obiettivi primari – dice il rettore Angelo Tagliabue –, un dovere per noi e un diritto per loro. Se con il programma Erasmus abbiamo già ottimi numeri, con questa nuova borsa di studio puntiamo a una contaminazione culturale stimolante per tutti. E la risposta così alta che arriva oggi, nei giorni difficili della pandemia, contribuisce a farci guardare al futuro con rinnovata energia e positività».
Aggiunge Giorgio Zamperetti, delegato all’internazionalizzazione e presidente della commissione che entro maggio assegnerà le dieci borse: «L’importante programma varato lo scorso anno prevede l’aumento non solo del numero degli studenti internazionali in ingresso, ma soprattutto del loro livello qualitativo: l’obiettivo è premiare il merito, attirando una quota di ragazzi che dal punto di vista intellettuale siano tra i più brillanti nel loro paese di origine».
I candidati devono avere conseguito il diploma di accesso all’università con un punteggio prossimo al massimo dei voti, presentare un curriculum ricco di soft skills e motivare adeguatamente la loro intenzione di venire a studiare in Italia. Gli studenti selezionati saranno infatti impegnati anche in qualità di testimonial: come recita il bando, «agiranno come ambasciatori dell’Università dell’Insubria e la rappresenteranno a un certo numero di eventi».