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Un sostegno alle famiglie sul tema casa, nello specifico per l’affitto.
La giunta comunale di Varese ha approvato questa mattina lo “Schema di accordo di collaborazione per l’attuazione di iniziative sperimentali a sostegno del mantenimento dell’abitazione in locazione” con Regione Lombardia

«Abbiamo presentato  un progettosperimentale del valore totale di 431 mila euro – spiega l’assessore a Famiglia e Persona Enrico Angelini -:  è risultato idoneo ed è stato approvato da Regione Lombardia. E’ solo una delle azioni a sostegno delle famiglie. La prossima settimana porterò un altro progetto in giunta».

Il Comune partecipa con un co-finanziamento pari al 40% della somma concessa dalla Regione, pari quindi ad € 123.316.
Si definiranno i criteri di assegnazione dei contributi individuando i nuclei familiari e i soggetti che necessitano di aiuto (anche tra le famiglie già assistite dai servizi sociali) .

Sarà emesso un apposito bando per i progetti sperimentali: tra gli obiettivi, il “congelamento” delle procedure di sfratto e l’ eventuale rinegoziazione del canone, il  recupero o la messa a norma e locazione degli appartamenti sfitti, il microcredito per la copertura delle spese iniziali di sottoscrizione del contratto (giovani coppie, persone sole con minori,  persone separate)

Sempre oggi la giunta ha deliberato il  Progetto sperimentale per la vita autonoma ed indipendente delle persone con disabilità, in collaborazione con  Fondazione Renato Piatti Onlus. «E’ un accordo con la Fondazione su un progetto finanziato da Ministero e Regione – ha precisato l’assessore -: l’obiettivo è creare un équipe di professionisti che si occupino a 360 gradi di casi specifici di persone disabili per un percorso progressivo e di autonomia. E’ una modalità di approccio nuova, globale, in materia di vita indipendente ed inclusione nella società delle persone con disabilità». Regione Lombardia concede un contributo di 100 mila euro (di cui 80mila da fondo ministeriale).

L’équipe multi-professionale (formata al minimo da 1 assistente sociale e 1 psicologo) elabora progetti individualizzati, insieme alla persona ed eventuali altri portatori di interesse, in un’ottica di promozione della vita indipendente attraverso il pieno riconoscimento della capacità della persona adulta con disabilità di autodeterminarsi e di prendere decisioni riguardanti la propria vita, nonché promuovendo una cultura di inclusione sociale in tutti gli ambiti sociali. Gli interventi da realizzare sulla base del progetto saranno dedicati a persone adulte con disabilità (18-64 anni).

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