Una storia affascinante per un vasto edificio costruito su vari livelli che segue le caratteristiche del fiume Olona e delle sue piccole cascate, con dislivelli di circa 15 metri e adattato nel corso dei secoli alle esigenze dei mugnai. Si tratta di un tipico mulino di montagna alimentato dall’alto con una ruota a tasche di grosse dimensioni contenente una serie di ingranaggi in ghisa e denti di legno che azionano due palmenti, uno per il mais e l’altro per il grano.
Risale al 1500 la parte più antica del mulino, oggi abbastanza appartato e poco visibile dalla strada. L’ interno accoglie un affresco del 1675 che riporta la dicitura: “Matteo Ponti fece fare per sua devozione”.
Tre meridiane segnano il tempo, due in ore francesi e una in ore italiche. Queste meridiane, probabilmente costruite all’inizio del ‘700, costituiscono una significativa testimonianza di quel periodo di transizione in cui si passò dal sistema di ore all’uso italico al sistema di ore all’uso europeo.
Nella parte alta il mulino termina con la piccola cappella votiva e resta ancora un tratto della vecchia “rizzada” che portava da Varese al Sacro Monte.
Completa la struttura una piccola stalla per l’asino e un fienile.
Il restauro del complesso è opera dei coniugi Grippa che nel 1973 hanno acquistato l’area. Se abbiamo la fortuna di incontrarli durante la nostra gita sapranno raccontarci preziose curiosità su questo gioiellino storico-culturale.
A cura di BP, una milanese a Varese